Tutte le foto pubblicate in questo blog sono di Luisa Siddi, tranne diversa indicazione in didascalia

giovedì 2 maggio 2013

Presto nelle vostre case!

Grafica: Lorenzo Pes


Dico quel che ho visto e credo;
e a chi dirà che non ho visto quel che ho visto,
adesso squarcerò la testa.
Antonin Artaud


Avremmo voluto raccontarvi la fine del mondo, l'abbiamo aspettata, senza sperarci troppo.
Allora abbiamo pensato di raccontarvi la fine di un modo.
Accade di sbirciare dal buco della serratura, consapevoli di una microscopica visione. Basta dirlo.
Accade di spalancare la porta e di entrare nella scena. Ti diranno che la tua visione è parziale, partigiana. Tu vedi quello che vedi. Una resistenza di cui divieni parte, una città a cui tornare, chinandosi sulle sue fratture, un popolo a cui volevi dare visibilità che ti chiede gentilmente un nascondiglio, mostrandolo.
Il potere dello sguardo ovunque. La fotografia cosa può fare?
A parte la propaganda, s'intende.
Può irrompere nella scena, pensiamo, dichiarare il suo punto di vista e piantarla con il ruolo di testimone innocente. Nessuno è innocente. Noi ancor meno.
Avvertenze: se decidi di aprire la porta, diventerai parte di ciò che osservavi, potrebbe accadere di tutto. Il vantaggio è che, tra le mani, non ti resterà solo il rivolo di una rappresentazione.

www.fuoritema.it