Tutte le foto pubblicate in questo blog sono di Luisa Siddi, tranne diversa indicazione in didascalia

giovedì 26 aprile 2012

Ma Zorba, chi è?

Zorba era una piccola gatta senza un occhio. Crescendo, diventò una grande gatta con un occhio. Era il terrore di quasi tutti i gatti suoi coinquilini. Attraversava il corridoio e sferrava zampate ai primi malcapitati, poi proseguiva per la sua strada, senza curarsi di loro. All' occhio di Zorba, nulla sfuggiva, soprattutto i piccoli oggetti. Sotto il divano sistemava i suoi bottini, ordinati in modo rigoroso: le carte di caramelle da una parte, le biro da un'altra, gli accendini in un posto a sé. Si capisce che non gradisse le pulizie di casa. Ma era sempre pronta a ricominciare.
Adorava gli esseri umani, gli unici che rispettava, forse era convinta di appartenere alla stessa specie. Si trattava solo di tempo e della giusta alimentazione. Quindi pretendeva di mangiare qualunque cosa mangiassimo noi. Aveva una profonda inclinazione per il canto, a cui cercava di resistere. Ma alcune melodie la travolgevano e cosi su "Maledetta primavera", soprattutto se cantata da voci femminili, si lasciava andare a vocalizi appassionati. Un inopportuno trasloco ci portò in appartamento condiviso e Zorba si dovette adattare a una cuccia nel giardino condominiale, ma era sempre pronta a entrare di nascosto, come un'amante e infilarsi sotto le mie coperte, durante la notte. Di giorno era la boss del quartiere. Faceva la prepotente con qualunque animale, di qualunque taglia: gatti, certo, ma anche gabbiani e cani. La sera ci facevamo delle piccole passeggiate insieme, per comprare le sigarette, per prendere una pizza o anche solo un po' d'aria. Lei apriva la strada e ho potuto verificare quanto fosse temuta dai cani del quartiere. Un giorno ne incontrò uno che non ebbe paura di lei. E' morta in combattimento. Qualcuno le ha dedicato poesie e, a Cagliari, ci sono ancora scritte sui muri che la ricordano. La migliore: Occhio! Zorba ti guarda. Queste pagine le sono dedicate, per affetto e per la sua visione monoculare. Come in fotografia..